Perché siamo portati a vivere con il cane

maggio 16, 2017

In noi umani è presente una spinta ancestrale che ci fa desiderare il cane. Questa forza è la diretta conseguenza della coscienza collettiva, l’archetipo di junghiana memoria, che la nostra specie si è costruita nel corso del proprio cammino evolutivo, a partire dall’incontro con il lupo, progenitore del cane, avvenuto circa 130.000 anni fa.

Il confronto tra Homo sapiens e lupo non è stato e non è privo di conflitti, al contrario nei millenni ha generato diffidenza, odio e paura, non tanto per la ferocia del lupo in sé ma per quello che rappresenta nell’immaginario comune: il lupo è branco, gerarchie, lealtà, coraggio, natura profonda, indomabilità, furore; è ciò che siamo nei meandri più oscuri del nostro inconscio, ciò che vorremmo essere, ciò che temiamo di noi.

Il cane è una costola del lupo, nata dal processo co-evolutivo che l’uomo ha intrapreso proprio con il temuto predatore. L’influenza degli umani è stata talmente forte da condizionare progressivamente il carattere e la morfologia dei lupi che vivevano a contatto con loro, trasformandoli in cani. In tempi successivi, a partire da circa 10.000 anni fa, si è inoltre assistito a una graduale comparsa di razze aventi caratteristiche morfologiche e comportamentali molto diversificate.

Le uniche due specie che hanno conquistato a pieno titolo il diritto di condividere con l’uomo i suoi spazi abitativi sono il cane e il gatto. Tuttavia, mentre il gatto considera gli umani una componente importante ma non fondamentale del proprio mondo, tanto da potersi tranquillamente allontanare da loro se non soddisfano appieno le sue esigenze etologiche ed ecologiche, il cane sigla un patto di lealtà e attaccamento assoluti verso l’uomo, dipendendone non solo per il sostentamento ma anche e soprattutto dal punto di vista affettivo, sia che questi rispetti per la sua parte tale patto antico sia che si comporti in modo incoerente e spesso crudele.

Il cane è un animale davvero esclusivo, tanto che nessuna delle oltre 4000 specie di mammiferi presenti sulla Terra ha lo stesso valore relazionale ed emotivo. La spiegazione di ciò può essere sconcertante: il cane è un lupo sotto mentite spoglie. Per molti è difficile ammettere che dietro una così eterogenea espressione di razze e incroci si celi ancora l’impronta del progenitore comune.

Se guardiamo un documentario sulla vita dei lupi rimarremo certamente colpiti dalla natura di questi straordinari predatori; sono animali estremamente organizzati sul piano sociale, dove l’equilibrio di branco e le dinamiche di reciproco aiuto raggiungono la perfezione, dove la competizione è compensata dalla forte attitudine alla collaborazione, infine dove le tensioni vengono stemperate grazie a gerarchie e rituali chiari e strutturati.

Possiamo quindi ipotizzare che fu proprio la corrispondenza tra la vita sociale dei lupi e quella dell’Homo sapiens nostro antenato a generare il legame e il conseguente attaccamento fra le due specie. Entrambe facevano vita di branco, colonizzavano territori che poi difendevano, utilizzavano tecniche di caccia in gruppo molto simili, finalizzate all’uccisione di prede considerevolmente più grandi di loro. Un’altra similitudine importante riguardava l’aspetto relazionale, caratterizzato dai legami duraturi tra soggetti di sesso opposto, dalle prolungate cure parentali e da un elaborato linguaggio fatto di gesti, posture e rituali sociali.

Probabilmente i primi contatti furono competitivi, a causa della risorsa condivisa principale: il cibo. Tuttavia, con il passare dei secoli, uomini e lupi impararono a convivere, forti di una sempre maggiore consapevolezza della reciproca utilità: da un lato i cuccioli di lupo che venivano catturati socializzavano naturalmente con gli umani e li consideravano alla stregua di membri del branco, dall’altro l’uomo poteva contare sul fattore deterrente del lupo contro i grandi predatori e sull’aiuto nella caccia.

L’affinità sociale e comportamentale tra le due specie ha quindi favorito una sorta di servitù reciproca che, con il passare del tempo, è divenuta irrinunciabile al punto che oggi non possiamo immaginare la nostra vita senza la presenza costante di questo compagno fidato, discreto e partecipante.

 

 

 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi